La Storia del Progetto GenerazioneCinema



La storia

Era il 2006: il processo di digitalizzazione dei media in Italia era ai suoi albori; il consumo di cinema in sala aveva avuto prima un'accelerazione e poi una battuta d'arresto; il dibattito sul cinema vedeva una volta ancora schierati “apocalittici” e “integrati” ed era diviso fra chi vaticinava la fine del cinema e chi celebrava le nuove e magnifiche sorti della settima arte nello spazio convergente. In questo contesto ACEC. Associazione Cattolica Esercenti Cinema decide di promuovere una ricerca, prima nel suo genere, su bambini e cinema. L’iniziativa coinvolgeva 25 Sale della Comunità, scelte sulla base della collocazione geografica, delle dimensioni del centro abitato e del profilo delle attività svolte. Un questionario venne distribuito durante l’edizione 2006 della rassegna di film dedicati ai bambini JuniorCinema. La partecipazione fu straordinaria. Risposero più di 3000 bambini in tutta Italia, compilando il mini-questionario e inviando oltre 2000 disegni, fumetti e racconti.

Quella ricerca dimostrò la rilevanza che il cinema rivestiva, nonostante tutto, a dispetto delle più fosche previsioni, per quelli che di lì a poco sarebbero stati comunemente definiti Millennials. Una generazione che oggi sappiamo caratterizzarsi per un consumo forte o persino fortissimo di film e che ha senz’altro contribuito in modo significativo anche alla stabilizzazione del consumo di film in sala.

Quella prima e pioneristica ricerca, soprattutto, ci permise di esplorare cosa il cinema rappresentasse per i bambini che si erano appena affacciati nel nuovo millennio: quali valori, significati aspettative il cinema mobilitasse, quale tipo di esperienza si andasse consolidando anche dal punto di vista emozionale.

I profondi cambiamenti intervenuti in questi dieci anni nel paesaggio dei media e, in specifico, nel mondo del cinema hanno sollecitato l’avvio di una nuova edizione della ricerca. Le domande sono quelle che già erano state poste in avvio di millennio, aggiornate naturalmente al contesto mediale, sociale e culturale contemporaneo. Cambia però la coorte: ora a rispondere è la generazione Z, la prima vera generazione nativo digitale in Italia. E la domanda non è solo capire qual il senso e quale il valore che il cinema assume per i nuovi pubblici, ma come questi lo hanno e lo stanno reimmaginando e reinventando.